Accademia espansa come la rete nuragica

Accademia espansa come rete nuragica

Ho apprezzato l’interessante apertura sull’anomalia della questione di Cagliari, unica città metropolitana Occidentale priva d’Alta Formazione Artistica, da perte del Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Sassari Antonico Bisaccia.

Condivido la visione di un’Accademia all’alto profilo connettivo (umano, culturale e artistico) che sappia essere crossover dialettico e didattico della memoria artistica e culturale dell’isola tutta, con il suo mosaico di specificità identiarie e storiche.
Non si sta scoprendo niente di nuovo, l’azione di riverbero e messa a sistema dell’arte e della memoria artistica residente persiste nei secoli, e dall’originaria Accademia Medicea non c’è città metropolitana occidentale che non ne abbia accolto il modello espanso, nello spazio e nel tempo, un modello che nasce e si sviluppa in maniera connessa ed espanso, come in origine seppe essere la cultura Nuragica.
Cagliari è oggi un caso unico su tutto il fronte occidentale metropolitano dell’arte contemporanea, il vuoto istituzionale formativo e produttivo nel terziario determinato dalla secolare assenza d’Alta Formazione Artistica è sin troppo plastico, questo è stato il motore del riverbero interconnesso (proprio come le reti dei Nur) che anche attraverso l’utilizzo dei social network, ha portato la questione ben oltre l’isola, divenendo una questione fortemente simbolica anche su scenari nazionali ed Europei di sviluppo nel terziario.
Convengo su come tale questione non possa essere affrontata in maniera acefala e contrapposta, in tal senso non posso che accogliere e rigirare tale questione al Governatore della Regione Sardegna Christian Solinas, al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e all’onorevole Salvatore Deidda, che alla fine di Luglio è riuscito a fare approvare trasversalmente un ordine del giorno in Parlamento che valutasse tutte le opportunità per fare nascere un’Accademia di Belle Arti di Cagliari, da quell’ordine del giorno approvato dal governo Conte vorrei ragionare, perché fare nascere un’Accademia a Cagliari che faccia capo alla Mario Sironi, sarebbe sicuramente la traiettoria istituzionale più celere per riparare a tale onta e vergogna storica, ma in quadro legislativo sulla materia d’autonomia, non sarebbe l’unica soluzione e opzione possibile, per questo chiedo da docente che si occupa d’orientamento del Liceo Artistico Foiso Fois da anni, che ci si attivi da subito, evitando di percorrere forza maggiore altre strade, che non renderebbero onore a una lungimirante visione artistica e culturale d’insieme dell’isola tutta.
Accademia espansa (o se preferite politecnico dell’arte contemporanea) vorrebbe infatti dire avere una visione d’insieme dei tanto distinguo che determinano e rappresentano un sistema dell’arte isolano mai compiuto realmente, il termine territorio fa pensare a limiti, recinti e muretti a secco, il ragionamento (e il progetto) va impostato su linguaggi e culture locali interconnesse, nel nome di un “altro territorio”, che non sia geografico, ma che sappiamo essere percorso dai sapiens d’almeno 40000 anni su questo pianeta, quello della concettualizzazione e comprensione comune dei linguaggi dell’arte è il mestiere più antico del mondo, i linguaggi dell’arte nascono per codice biologico rivolti e connessi all’altro, e mai hanno conosciuto il gusto per il gingillo dell’autocompiacimento e dell’autoreferenzialità.
Accademia a Cagliari più che iperterritorio sarebbe iperlinguaggio comune da destinare verso l’altrove, universo simbolico comune dell’arte che l’isola conosce soltanto attraverso la testimonianza della civiltà e della cultura nuragica.
Nasca quindi questa Accademia espansa Nuragica Cagliaritana in maniera interlocutoria con l’Accademia “Mario Sironi” e poi si faccia proliferare una rete che sappia incontrare le diverse esigenze della memoria, proiettatando verso il futuro dell’isola tutta, lo si faccia presto rivolgendo lo sguardo oltre gli spot mediatici e la propaganda politica a costo zero.

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