FACT CHECKING RADIOATTIVI!
CORTOCIRCUITI IDEOLOGICI
Comunque la si pensi, il nome dello zelig Volodymyr Zelensky sarà ricordato sui libri di storia, accanto a quelli di Churchill, Roosevelt, Hitler, Stalin e De Gaulle, a meno che non si arrivi direttamente all’olocausto nucleare (e allora non ci si porrà più il problema di cosa scrivere sui libri di storia).
Se è comprensibile che i populisti di ogni latitudine giubilino per questo camaleonte trasformista che, digiuno di ogni preparazione politica, com’è noto, è diventato celebre grazie a una serie distopico/complottista in cui interpreta l’uomo qualunque che viene eletto presidente ucraino al grido di “tutti i politici sono ladri!” e “a morte la casta!”, salvo poi diventare veramente Premier grazie al sostegno di Washington che, avendo visionato con attenzione la sua serie, si persuade di avere finalmente trovato l’utile idiota da poter controllare a proprio piacimento.
È altrettanto comprensibile, almeno in prima battuta, che un governo di destra, accusato in continuazione di nostalgie fasciste, guardi con simpatia a un personaggio politico che ha sdoganato non già il fascismo, ma direttamente il nazismo, includendo nelle proprie milizie regolari il battaglione Azov e altre compagini antisemite devote al Führer e all’eroe nazionale Stephan Bandera.
Certo, il fatto che Zelensky abbia un rapporto per lo meno controverso con la democrazia, avendo cancellato per decreto i partiti d’opposizione e silenziato stampa e televisioni, chiedendo il giorno dopo l’inizio della guerra la no fly zone e facendo di tutto per arrivare alla terza guerra mondiale, non sembra proprio fare gli interessi degli italiani come in teoria dichiara di fare la destra italiana a ogni piè sospinto ma, davanti a cotanta verve militarista e guerrafondaia, Meloni e Crosetto possono tranquillamente chiudere un occhio.
È decisamente meno comprensibile invece il motivo per cui la sinistra sia schiacciata sulle stesse posizioni di Meloni e Crosetto.
Che Letta, Franceschini e Schlein sottoscrivano in toto l’idea che l’unico modo per porre fine a una guerra sia alimentarla attraverso l’invio ininterrotto di armi, che nulla abbiano da dire sugli attentati terroristici e sulle reiterate menzogne del governo di Zelensky e dei suoi sostenitori (North Stream 2 sabotato dagli ucraini, la filosofa Dugina uccisa dall’intelligence di Kiev, il missile ucraino caduto sulla Polonia, gli attentati coi droni, la presenza di milizie neonaziste, etc.), che niente eccepiscano sulle decisioni di Meloni e della maggioranza di governo (tanto più in considerazione del fatto che l’opinione pubblica è per la sua gran parte contraria alla guerra).
Possibile che sulla vicenda politica più importante e potenzialmente letale dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, sinistra e destra abbiano le stesse identiche posizioni?
Possibile che non si facciano dei distinguo?
Possibile che chiunque provi a sollevare un dubbio sulla strategia e sui reali interessi/moventi occidentali (cfr. Carlo Rovelli) venga immediatamente censurato, colpito sul piano personale e subito accusato di filo-putinismo?
HAN FATTO ANCHE COSE BUONE
Chiunque abbia un minimo di schiena dritta dovrebbe accogliere con soddisfazione il mancato rinnovo del contratto di un giornalista emblema vivente del servilismo, del doppiogiochismo e dell’opportunismo italici, costato peraltro ai contribuenti decine di milioni di euro.
Un giornalismo sempre disposto a chiudere un occhio ed assecondare il potente di turno, così come sta facendo la maggior parte della stampa italiana che non sembra avere nulla da dire sul fatto che il Presidente Zelensky, nella sua visita alle massime istituzioni della Repubblica (antifascista), ha ostentato con disinvoltura un simbolo neo-nazista.
Sulla maglia nera di Zelensky non campeggia infatti il tridente ucraino.
Nel simbolo nazionale (il Trybuz) non c’è la spada, che invece caratterizza il simbolo dei filonazisti antisemiti dell’OUN, riabilitati dopo Euromaidan, e dei neofascisti di Pravyj Sektor.
Ribadisco.
Capisco che Meloni abbozzi e faccia finta di nulla.
Ma come fa quella stessa sinistra che grida a ogni piè sospinto al pericolo fascista e chiede che il 25 aprile diventi una festa condivisa, a non rendersi conto della contraddizione?!
Che cosa deve fare Zelensky di ancora più esplicito?
Tatuarsi una svastica in fronte e farsi crescere il baffettino hitleriano?
FACT CHECKING RADIOATTIVI
Per fortuna ci sono i fact checkers di bufale.caz e le milizie del web di Open che vigilano sulla Verità:

Trattandosi della visita a un governo di ex fascisti, qualcuno ha legittimamente pensato che l’ex comico abbia ritenuto doveroso rendere omaggio a Meloni/La Russa e ai fasti del Ventennio, presentandosi con un gagliardetto nazi-fascista che infatti ha esibito solo nella sua tappa italiana.

scanso di equivoci, cancellano le pagine Wikipedia alle quali si erano abbeverati I complottisti.
Che Zelensky abbia sfoggiato il Bergbauernhilfe soltanto in Italia e MAI in nessun’altra visita istituzionale è poi di certo una mera coincidenza.
A titolo esemplificativo: se avesse ostentato la svastica (antico simbolo eurasiatico di sapienza e di prosperità), solo quei maliziosi dei pacifisti avrebbero potuto pensare a un collegamento con il Terzo Reich.
Se la stampa italiana non ha spiccicato parola sul presunto simbolo nazista è la prova provata che si tratta dell’ennesima bufala intesa a spaccare il fronte della NATO e la sua guerra finalizzata alla pace e alla giustizia universale.
I giornalisti nostrani hanno la schiena troppo dritta per tacere un enormità del genere, argomentano i debunkers.
Ora, se questo è il comatoso livello di attendibilità della stampa, dei suoi sbufalatori e dell’opposizione di governo (che vede il fascismo ovunque tranne dove è CONCRETAMENTE presente), penso che dovremmo seriamente preoccuparci per la nube radioattiva in viaggio verso l’Europa (subito rubricata come fake news putiniana) e per tutto ciò che potrà succedere nelle prossime settimane.
Va bene che la verità è la prima vittima della guerra, ma così mi pare decisamente troppo.
Piero Tomaselli