Giuseppe Tamponi: “Armonia dell’invariabile”
Giuseppe Tamponi: “Armonia dell’invariabile”
Mostra personale.
Secondo appuntamento con “Bart: I Decimesi in Mostra”
Vernissage, Giovedì 22 Ottobre
Ore 18:45.
Caffè del Centro, Decimomannu.
Curatela: Davide Falchi Testo Critico: Marco Santolisier

Vi presento Giuseppe Tamponi.
E’un pittore astrattista nato a Lanusei nel 1963, ma già all’età di 7 anni si è trasferito a Cagliari.
La sua formazione non è né accademica né da autodidatta perché lui si è formato direttamente in “bottega”: cosa molto rara in quei tempi e pure ai nostri.
Per questioni personali Giuseppe Tamponi preferisce non citare chi siano stati i suoi maestri ma mi permetto di rivelare che trattasi di nomi altisonanti del panorama dell’Arte Astratta Italiana della fine degli anni ottanta.
Personalmente, adoro gli artisti che espongono molto, che si vogliono far vedere, a cui piace mettersi in Mostra.
Tamponi è uno di questi.
Dal 1995 ad oggi ha collezionato un numero impressionante di Mostre Collettive e Personali in Sardegna, nel resto dell’Italia e pure all’estero.
In maniera continua, sempre presente, sempre sul pezzo.
A volte addirittura con due Mostre in permanenza nello stesso mese.
Artista prolifico è dir poco.
Una volta mi ha detto: “Io posso fare una mostra anche con 70 opere! Perché Tamponi, come si è capito, non è un artista a cui vengono dei ‘blocchi’.”
E’ uno che lavora sempre.
Che dipinge continuamente da una vita.
Artista sperimentatore oltre ogni dire.
Nel corso degli anni sono numerosissimi i progetti e i percorsi sempre diversi che questo artista, questo autentico visionario, ci ha fatto conoscere con la sua poetica che ha sempre e comunque un unico, fondamentale , invariabile comune denominatore: l’astrattismo.
Voglio citare a titolo informativo solo alcuni dei nomi delle Esposizioni di maggior successo: “geometria della forma”, “contrasti e geometrie”, “riflessi”, “itinerari d’arte”, “bidimensionalità”.

La Mostra “Armonia dell’invariabile” che ci regala questa volta, è un sunto dei suoi ultimi lavori.
Il risultato della sua ultima ricerca, del suo ultimo percorso appena concluso.
Queste opere si ispirano a fenomeni presenti in natura come il riverbero delle onde sonore, gli spostamenti delle masse d’aria, l’eco,o il movimento delle correnti marine.
Per rappresentare tutto ciò si avvale anche di tutti questi ‘ghirigori’: segni, tratti vorticosi che sembrano quasi voler uscire dalla tela intersecandosi e sovrapponendosi all’infinito.
In un infinito costante e immutabile.
‘Invariabile’ appunto.
La linea, libera e rapida sulla tela, attraverso la ricerca di una profondità plastica e visuale, suggerisce all’osservatore un esigenza di evasione, una terza dimensione, un uscire dalla bidimensionalità classica dell’opera pittorica.
Perché le Opere di Tamponi non solo parlano,ma addirittura suonano!
Non a caso molti critici hanno evidenziato a più riprese tutta quanta la musicalità che emanano questi ultimi lavori con il loro dinamismo ottenuto da forme compenetrative e simultanee che sembrano appartenere ad uno spartito musicale.
Che ispirano quasi a danzare.
Un altro aspetto fondamentale dell’opera di Tamponi è la ricerca costante in tutto di pulizia, eleganza ed Armonia che sfocia così in un senso di Sacro. Non a caso le sue opere hanno trovato spesso ospitalità in numerosi edifici religiosi e spazi sacri di vario genere.
Anche tutta questa ricerca di infinito, di sublime e di inalterabile diventa metafora di continuità della vita, una intima riflessione sui concetti di eternità e di immortalità dell’anima.
Questa breve presentazione è solo un piccolo assaggio,una breve guida,un piccolo sunto delle emozioni e della bellezza della Mostra che vi invito calorosamente a visitare. “Armonia dell’invariabile” di Giuseppe Tamponi.
Davide Falchi