L’Italia un ripiego temporaneo
Da quando mi confronto lavorativamente con la generazione successiva alla mia, i miei punti di riferimento sono in crisi: andare in televisione per loro vale zero.
La Rai nel contesto internazionale ha il peso di una squadretta di calcio di media classifica; una pagina su un quotidiano nazionale la guardano con sufficienza; guardano oltre, seguono Netflix, i numeri di Amazon, i followers su Instagram, Facebook, i palcoscenici americani, arabi, cinesi, russi.
I libri per loro funzionano se vengono tradotti e pubblicati all’estero.
Un libro solo in italiano è un libro limitato, circoscritto.
Totò, Aldo Fabrizi, Gigi Proietti sono espressioni locali, come il pecorino di fossa.
L’Italia non è più un’aspirazione, ma un ripiego, un momento temporaneo di attesa prima del salto.
Bisogna guardarla bene questa staccatura, non giudicarla come i sogni impossibili dei giovani prima della coscienziosa maturità.
Bisogna scrutarlo bene questo scollamento.
E farci i conti.
Luca Nannipieri






