Precisazioni parlamentarie
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Art. 3 – Iscritti
a) Possono aderire al MoVimento 5 Stelle tutti i cittadini italiani, di maggiore età, che non risultino, all’atto dell’adesione, nonché in corso di iscrizione, aderenti o comunque esponenti di altri partiti.
Precisazioni parlamentarie
Ritengo opportuno dovere precisare che la mia candidatura alle parlamentarie pentastellate non erano d’attivista cinquestelle, ma da cittadino, interpretandole come una chiamata attiva all’esterno del Movimento Cinque Stelle in proiezione del voto di Marzo, voto che ero intenzionato a dare ai Cinque Stelle.
Mi ero proposto credendo fossero reali parlamentarie aperte, come si divulgava mediaticamente, a qualsiasi tipo di posizionamento e background culturale, nell’interesse comune del cittadino e della cittadinanza che prescinde dal percorso, formazione e provenienza politica ed anche da quello che posta o non posta via social network.
Pensavo si trattasse del prendere parte a un movimento che si stesse ponendo come strumento critico e legislativo a disposizione del cittadino.
Interpretavo il M5S come una posse di confronto dove distinguo e differenze tendessero a sintetizzarsi.
Forse si trattava di una mia speranza in cerca di conferma, conferma che non c’è stata.
Un voto è un esercizio altamente democratico, una cosa seria, può passare per un portale, un’applicazione e un Big data?
Non lo escludo, ma proprio perché non lo escludo nel secolo della comunicazione e della partecipazione social che passa per le “stanze intelligenti” e gli “sciami” del web, nel nome della democrazia, del comune e del cittadino immaginavo un’apertura e una partecipazione totale.
Col senno dell’esclusione, continuo a domandarmi perché escludere degli utenti, rispetto ad altri?
Perché escludere da una votazione on line degli utenti di un portale (che non saranno attivisti ma restano cittadini) che rischiando la pubblica gogna mediatica nel nome delle proprie idee, si presentavano non per essere eletti, ma potevano costituire soltanto un valore di sondaggio tra gli attivisti?
Dopo un’esperienza del genere, da cittadino (e non d’attivista) qualche dubbio mi sovviene, immagino di non essere il solo tra chi si stava orientando per queste politiche verso quel voto e quelle indicazioni di voto.
Mi sento come se a un quarantenne negli anni sessanta settanta fosse stato vietato il tesseramento nel PC.
Questo delle parlamentarie non è stato un capolavoro di coerenza politica, ho la sensazione d’essere stato adescato dalla propaganda politica riverberata dai mezzi di comunicazione di massa, nel nome del reddito di cittadinanza (che mi pare essere cosa buona e giusta).
La mia era una candidatura dal valore personale estremamente e intimamente simbolica, muoveva dalla tensione del volere verificare la veridicità di quanto ascoltavo e non posso dire che ciò che ho constatato mi abbia entusiasmato.
Una cosa è un movimento ne di destra e ne di sinistra che nel nome del cittadino si muove verso rotte d’interesse comune, altra cosa è un movimento come Big Data con utenti di destra e di sinistra che a seconda del clima politico seleziona destra e sinistra scremando candidati dall’alto con criteri poco chiari e ambiguità di regolamento che hanno valore arbitrario e soggettivo.
Ovviamente scrivo questo con l’amarezza di una sensazione che cerco di mettere a fuoco, da cittadino e osservatore, perché la mia esperienza è stata da cittadino, con un certificato e fedina penale e con diritto di voto, osservatore che ha risposto idealmente a un’adunata mediatica di massa del maggiore partito di governo (come sostiene giustamente Di Maio).
Non ho visto molta istituzionalità e democrazia partecipata, al momento ho molte perplessità, che mi portano anche a dubitare del reddito di cittadinanza, perché dovrei crederci?
Ho creduto che le parlamentarie fossero aperte a tutti con votazioni on line e ho constatato come abbiano deliberatamente interdetto dalle stesse, parlamentari che in questi cinque anni hanno assunto posizioni critiche e cha hanno fatto si che a Roma si tornasse a ragionare sulla servitù militare dell’isola.
In sostanza ho trovato tutto il procedimento molto volgare per una forza politica che si appresta a governare il paese.
Non sarebbe stato meglio includere tutti e direzionare e manipolare i voti come il PD nelle sue primarie istigando i cinesi a votare on line?
Almeno non si sarebbero mortificati liberi cittadini, l’esclusione preventiva osservando profili social e screnshottando questo o quel commento, non mi sembra proprio da partito di governo.
L’esperienza mi lascia la reale sensazione che non ci sia distinguo alcuno in un movimento che antepone dei cittadini a degli altri in termini di dialettica e d’idee, e mi sembra non esserci alcuna possibilità di mutazione di prospettiva e di visione politica, quasi come se fosse tutto già scritto e non ci fosse distinguo alcuno tra un programma e l’altro.
In quest’epoca di stordimento da social network, dove le fake news sono diventare un argomento politico, volevo verificare di persona e per esperienza diretta, quanto “diverso” fosse il metodo del M5S, ho voluto credere (speravo di credere) che fosse reale (o ancora reale) l’uno vale uno.
Pensavo a queste parlamentarie come l’alzata di mano dei movimenti sociali in assemblea anni novanta.
Mi è servita l’esperienza?
Tutto sommato si, posso raccontare per esperienza diretta quello che altrimenti avrei dovuto supporre, non è nel mio stile e nel mio modo d’essere e di ragionare esprimermi senza tentare di capire.
Chiedo scusa per lo sfogo, ma a questo punto faccio e farò fatica a identificare il “meno peggio”, che in fondo speravo ci potesse essere.
Mi sembra al momento una colossale stronzata la pantomima governo e opposizione (“abbiamo escluso chi sulla propria bacheca si esprimeva con il turpiloquio contro l’avversario politico”).
Insomma, a questo punto, dovrò ragionare ancora molto su chi votare, è forse questo il bello della democrazia no?
Solo che non capisco dove sono finiti i disobbedienti dei movimenti anni novanta, e come si sia trasmesso il loro pensiero, sembrano evaporati trasversalmente ovunque (pensavo potessero avere anche spazio nelle parlamentarie).
Non pretendo d’essere compreso, mi oriento di volta in volta, sono io che voglio comprendere…
La domanda è perché escludere degli utenti? Perché è un casting per pupazzi del ventriloquo. E così accade per tutti gli altri partiti o movimenti. Un pensiero dall’alto e i figuranti che vengono doppiati. Altrimenti perché Rodotà non è diventato presidente della Repubblica? Hai mai visto una persona dotata di spirito e capacità critica autonoma fare politica? Ficchiamoci in testa che i Cinque Stelle ormai sono addomesticati, hanno tolto il referendum sull’euro, devono essere eurogovernati. Glielo ha chiesto l’Europa, barattando la spianata per la vittoria alle elezioni. Scusa ma a me hanno sempre fatto ribrezzo, sono un partito xenofobo, mi ricordano l’Uomo Qualunque. Di Maio che ha scritto sul documento di identità che è uno studente? Ma con tutti gli studenti plurispecializzati che non trovano lavoro, ma fanno i camerieri, non sarebbe stato più dignitoso scrivere altro? Per rispetto, almeno. Che bacia il sangue di San Gennaro. Via da queste buffonate. Voterò LEU turandomi il naso, non pensando ai suoi candidati sardi che sono lacchè e lecchè di D’Alema e sognando Laura Boldrini prima ministra.