Zoom Capoterra: ero candidato Sindaco?
Zoom Capoterra: ero candidato Sindaco?
Mi chiedono gentilmente e candidamente in privato se io stia coltivando astio verso la nuova amministrazione comunale Capoterrese.
Se mi si chieda questo in privato, qualcuno sta divulgando questa erronea informazione, non sto coltivando nessun astio:
chi amministra una comunità è sacro ed ha sempre valore amministrativo istituzionale che non può essere messo in discussione.
Ma è chiaro che qualcosa mi ha palesemente disturbato!
Una campagna elettorale fondata dalla base politica di chi ora legittimamente amministra il Comune di Capoterra (e a cui naturalmente vanno tutti i miei auguri di buon e produttivo lavoro), sulla demonizzazione dell’arte residente al servizio della comunità e della sua produttività nel terziario locale.
Si può smentire che una scultura del progetto #AccademiaNuragica, sia stata data in pasto alla retorica della propaganda della comunicazione elettorale politica?
Ricordo tutti i commenti gratuiti, più pesanti e duri dell’ignimbrite e del basalto su cui si è lavorato, ne elenco qualcuno?
“Fanno paura ai bambini”, “sono dei mostri”, “sono spreco di denaro pubblico”, “da quando a Capoterra l’arte è diventata nodale?”, “Capoterra non è nuragica”, “Totò nuragico”, “nanetto nuragico”, “Capoterra ha altre priorità”, “il sindaco fa del mecenatismo pubblico con soldi privati”, “Capoterra non è mai stata nuragica” e via dicendo.
Attacchi così feroci non li ho mai visti neanche per l’arte mainstream del Cattelan di turno o per nanetti da giardino.
Mi si chiede di digerire e di dimenticare tutto, nel nome della responsabilità?
Non coltivo astio, ma toccare strategicamente i processi comunitari e condivisi, dialettici e didattici del fare arte, traducendoli in una squalifica a tempo indeterminato, non ha certo generato in me entusiasmo da rinnovamento.
Ho sostenuto la lista Civica Dessi (era candidata mia moglie, artista, grafica e docente) e Beniamino Piga Sindaco, si coltivava la visione di una Scuola civica di Scultura contemporanea da tradursi in elaborati che si snodassero su tutto il litorale.
A quasi un mese dalle elezioni, un assessore (e dico un assessore) allo sport e lo spettacolo, si è tatuato la data delle elezioni come giornata della liberazione, liberazione da cosa?
Le istituzioni non dovrebbero rappresentare tutte le anime che vivono in un territorio?
La politica rappresentativa è sempre stata questa:
lo sportivo difende lo sport, l’imprenditore difende le attività imprenditoriali, il lavoratore difende i suoi diritti, il disoccupato difende il reddito di cittadinanza e chi vive d’arte difende l’arte.
Penso di non avere mai visto in ogni dove, una campagna elettorale comunale, così ponderata, calcolata e ragionata nello squalificare il lavoro degli artisti residenti per fare cadere un’amministrazione uscente.
Vero, una scultura è stata installata durante il ballottaggio, ma si stava ancora amministrando Capoterra o mi sbaglio?
Cosa ne sarà ora delle altre?
M’interessa poco, sono un democratico, voce di popolo, voce di Dio, mi auguro che coerentemente con quanto si è espresso in campagna elettorale, vengano distrutte, come simbolo di spreco e di sperpero di denaro pubblico, da relazionare direttamente al dittatore Sindaco uscente Francesco Dessi e a quello che è stato rappresentato come suo successore dinastico Beniamino Piga.
Detto ciò, quello che provo e ho provato io, a poco valore ora:
quest’amministrazione ha tutto il tempo per dimostrare quanto ci tenga all’arte residente, prendendo le distanze da certi gruppi social che paiono direzionare programmi e progetti politici in direzioni a senso unico, dove investire da un parte, pare precludere ragionare in altri settori strategici (e l’arte in quest’ottica pare essere una vittima sacrificale).
Ma intanto:
chi mi vieta, da persona che ha collaborato con la scorsa amministrazione, democraticamente di potere empatizzare con l’opposizione, che resta comunque una rappresentanza istituzionale in un consiglio comunale?
Perché l’opposizione critica la si sta facendo passare come distruttiva?
Mi si accusa in un video, postato da me, e mai cancellato, di stare cantando vittoria, ma scusatemi:
ero un candidato?
In quel video i candidati consiglieri comunali (forse è sfuggito nella furia bieca tradotta in dileggio), sostengono me, come fossi stato il candidato sindaco, intonano il mio cognome e io fingendo d’essere candidato Sindaco dico che vinceremo al 51%, è chiaro che si stesse giocando, per chi non lo sapesse non ero io il candidato sindaco, era una performace d’arte, una fake, un video per Tik Toc, si è fatto passare per reale, ma questo è possibile?
Quasi quasi alle prossime comunali mi candido sindaco con in squadra Maurino Cossu e Gianfraco Litarru, così almeno si ragionerà su un video reale.
Concludo:
– sarebbe bello che l’amministrazione comunale, in quanto istituzione, manifestasse dei segnali d’apertura con quanto si è fatto e progettato in passato, e questo mi pare non stia avvenendo.
– l’opposizione è giusto che faccia il suo lavoro, è la democrazia rappresentativa.
– il progetto #Accademianuragica è stato sempre demonizzato, perché facente capo a Francesco Dessi e l’amministrazione uscente, nel nome del “Capoterra ha altri problemi e priorità”.
Riconosco l’istituzionalità di questa amministrazione democraticamente eletta, ma non posso dire di sentirla accanto al mio modo d’essere e vivere l’arte, come condizione sociale e culturale partecipata.
Sento l’istituzione lontana dall’arte e sento un progetto svolto nell’interesse comune usato come capro espiatorio in campagna elettorale, dovrei strapparmi i capelli e battermi la mano sul petto nel nome del rinnovamento?
Entusiasmarmi, perché l’assessore allo sport e spettacolo proclama il ritorno delle bancarelle natalizie?
Non mi lascio strumentalizzare e politicizzare, neanche dall’opposizione:
le arti e gli artisti sono naturalmente predisposti al dialogo con le istituzioni, sono le cose che “ci fanno tanto divertire”, ma è chiaro che non è proprio un invito al dialogo demonizzare.