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Cornetto al cioccolato!

CagliariArtMagazine riparte da qui, da un blog connettivo, dopo numerosi attacchi Hacker, riparte da zero, a tal proposito cominciamo subito:

Cosa ho sognato ieri notte?

D’essere in giro a Cagliari con una mia seconda di quest’anno, con una studentessa che a un certo punto, m’offriva un cornetto al cioccolato, che accettavo e mangiavo.

Col tempo annotandomi i sogni, sto anche codificando gli archetipi, la studentessa in questione, è persona di grande fiducia e affidabilità, nel mondo onirico come in quello reale.

Non mangio cornetti al cioccolato, ma chiaramente il linguaggio dei sogni e fondato su archetipi collettivi da leggere in chiave simbolica:

Cosa vorrebbe dire il cornetto al cioccolato?

Affrontare problemi che richiederanno molto, assorbiranno l’attenzione e necessiteranno di parecchio controllo emotivo.

Altra interpretazione è l’esperienza di alcuni scontri nelle relazioni amorose o tra amici.

Devo rimanere calmo durante questo periodo per evitare grandi lotte e rotture.

Sognare di mangiare cornetto al cioccolato indica un ruolo fondamentale in un importante progetto imminente, necessita restare lucido anche nella foga del momento.

Serve analizzare attentamente ogni strana situazione che può presentarsi durante il giorno.

Non dimenticare di passare un tempo con la tua famiglia.

Non lasciarsi mettere sotto pressione da niente e nessuno.

P.S. CagliariArtMagazine come esisteva prima non esiste più, ora è un blog personale, che si prefigge d’indagare i significati simbolici, alchemici, esoterici e onirici dell’arte contemporanea.

mimmodicaterino@cagliariartmagazine.it

Versace Mercury SLAM JAM AND NTS SQUARE PARTY

  • Versace Mercury

    SLAM JAM AND NTS

    SQUARE PARTY

  • Spazio Maiocchi is a social space where art, design and fashion blend to shape new cultural experiences, hosted in a former industrial building of over 1000 square meters in central Milan. Originating from the convergence of visionary founding partners Slam Jam and Carhartt WIP, the space opened in October 2017 and has since presented cross-disciplinary projects with a wide range of international partners. Through a rich program of events and exhibitions curated by KALEIDOSCOPE, Spazio Maiocchi has affirmed itself as a new breed of art institution, building and nurturing a culturally conscious, new-generation audience in Italy’s fashion and design capital.

Vanni Cuoghi espone una sua installazione a Villapizzone sotto il passante ferroviario

Vanni Cuoghi  nasce a Genova. È diplomato in scenografia presso l’Accademia di Brera a Milano. Nel corso della sua carriera ha realizzato numerose mostre personali e collettive in gallerie private e spazi pubblici. Tra le più recenti mostre pubbliche si ricordano la personale “Apnea” presso le Argenterie nella Villa Reale di Monza (2020), la personale “Submariner” al Civico Acquario di Milano (2021), la mostra realizzata insieme al gruppo Italian Newbrow presso i chiostri di San Domenico a Pietrasanta (2021) ed “Eccentrici Apocalittici, Pop. Inferno e delizia nell’Arte Contemporanea” alla Galleria Civica di Trento (2022). Ha partecipato a numerose biennali in Italia e all’estero, tra cui la Biennale di San Pietroburgo (2008), la Biennale di Praga (2009), la 54° Biennale di Venezia, Corderie dell’Arsenale, Padiglione Italia (2011), la Biennale Italia-Cina (2012) e la 56° Biennale di Venezia, Collateral Italia Docet (2015). Sue opere sono state esposte in diverse fiere italiane e internazionali come Artefiera (Bologna), MiArt (Milano), Frieze (Londra), Scope (New York), Off (Bruxelles), Daegu Artfair e KIAF Seoul (Corea). Dal 2015 è titolare della Cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti Aldo Galli a Como. Vive e lavora a Milano.

Photo by Roberto Scala

OBEY in Milan x The Art of Shepard Fairey

Ieri si è inaugurata la mostra evento del 2024 Shepard Fairey (OBEY)

Si tratta della prima personale dedicata a Shepard Fairey , uno degli street artisti più influenti e acclamati a livello internazionale.

OBEY: The Art of Shepard Fairey è il titolo della mostra aperta dal 16 maggio al 27 ottobre 2024 negli spazi della Cattedrale alla Fabbrica del Vapore di Milano curata dall’artista e dalla galleria Wunderkammern. è il titolo della mostra aperta dal 16 maggio al 27 ottobre 2024 negli spazi della Cattedrale alla Fabbrica del Vapore di Milano curata dall’artista e dalla galleria Wunderkammern.

Opere eccellenti pezzi unici e collage pittorici.

photo by Roberto Scala

Francesco Clemente talk with Hans Ulrich Obrist alla triennale di Milano

Ieri si è tenuta la conferenza dell’artista Francesco Clemente con il direttore della Serpentine gallery di London UK. Un programma a cura della Fondation Beyeler e di UBS, in cui artisti contemporanei di fama internazionale parlano del loro lavoro. Gli incontri hanno un formato aperto e dinamico e spaziano da tradizionali conferenze d’artista a conversazioni, dirette e coordinate da un moderatore, tra artisti e personalità di spicco del mondo dell’arte. Gli Artist Talks si tengono alla Fondation Beyeler di Riehen/Basilea e presso altre istituzioni artistiche in Europa, Asia e Stati Uniti. L’incontro in Triennale è una conversazione tra l’artista Francesco Clemente e Hans Ulrich Obrist, Direttore artistico Serpentine Galleries, Londra.
Francesco Clemente (1952, Napoli), salito alla ribalta alla fine degli anni Settanta, ha consolidato la sua reputazione internazionale con la partecipazione alla 39a edizione della Biennale di Venezia (1980). Nella sua pratica artistica Clemente ricerca narrazioni e immagini alternative della contemporaneità, trovando rifugio creativo nelle ideologie filosofiche, spirituali ed estetiche dell’Oriente. Prima di stabilirsi e aprire un proprio studio a New York nel 1980, Clemente ha vissuto per dieci anni in India, dove ha studiato sanscrito e letteratura indù e buddista, formandosi nella biblioteca della Società Teosofica di Chennai (già Madras). A New York Clemente ha avuto modo di collaborare con poeti come Allen Ginsberg e Robert Creeley e con artisti come Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat. Nel 2002 è stato accolto all’American Academy of Arts and Letters.
Photo by Roberto Scala freelance comunication

18° Biennale internazionale di Architettura di Venezia 2023

Si apre al pubblico dal 20 maggio fino al 26 novembre 2023 la 18° Biennale di Architettura di Venezia  dal titolo The Laboratory of the Future, curata da Lesley Lokko, si coglie anche in fenomeni migratori naturali.

Al futuro dunque si guarda, possibilmente un futuro prossimo, immaginato ma soprattutto progettato intorno a due termini chiave: decolonizzazione e decarbonizzazione. Lesly Lokko è la prima donna afroamericana insignita del ruolo di curatrice della Biennale di Venezia, e l’Africa non può che essere il perno centrale intorno al quale costruire la mostra. Africa come continente ricco di risorse, di gioventù, di bellezza, ma anche di conflitti e di emergenze. La sfida di Lokko è quella di raccontare l’Africa come terra di sperimentazione e di ricerca, come terra del fare per proporre soluzioni. Se l’uomo bianco ha finora scritto le pagine della Storia dell’Architettura, è giunto ora necessario un cambiamento, una rivoluzione prospettica che guarda il mondo dall’Africa e non più viceversa. “La speranza è una valuta potente”.

Alla sezione Italia presente la suggestiva Baia di Ieranto nel comune di Massa Lubrense, in provincia di Napoli, e stata quindi protagonista, dal 16 al 18 aprile 2023, con l’installazione La Terra delle Sirene. Secondo i progettisti BB (Alessandro Bava e Fabrizio Ballabio) è stato un “dispositivo significante capace tanto di rivelare lo stato ambientale del fondo marino quanto di generare nuove forme di aggregazione rituale. Una vera architettura a cielo aperto per la protezione ambientate e architettonica del territorio italiano e mondiale.

Roberto Scala freelance comunication

 

60° esposizione Internazionale d’arte di Venezia gli altri

Ecco la  60° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia curata da Adriano Pedrosa ha preso corpo.

Continuando a sentirci stranieri anche a noi stessi e al ruolo giocato dall’arte nei conflitti che non toccano solo l’identità d’individui, popoli e nazioni, siamo pronti a imbatterci in tutti quelli che affollano la Biennale di Venezia di Adriano Pedrosa, primo curatore latinoamericano e apertamente queer della Biennale. Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere e in tutte le lingue tradotte dalle sculture al neon del collettivo Claire Fontaine che costellano questa edizione all’Arsenale, tra le declinazioni e provocazioni possibili dell’altro siamo tutti estranei, emarginati, immigrati, espatriati, rifugiati, e strani come Maurizio Cattelan, palesate dell’ecologia naturale, sociale e culturale dei 332 artisti alla loro prima partecipazione. Con i suoi 30 Eventi Collaterali, i 90 Padiglioni Nazionali, tra quello della Santa Sede, le new entry come Benin, Etiopia, Timor Leste e Tanzania, e quelli chiusi come Israele.

Opere di grande effetto realizzate da artisti completamente sconosciuti al pubblico nazionale e internazionale il padiglione Italia che si trova all’arsenale unico artista Massimo Bartolini con un’enorme installazione di un punteggio in ferro e acciao

Testo di Roberto Scala

Alessandro Verdi alla Fondazione Mudima di Milano

Preso la Fondazione Mudima ma si è tenuta la personale dell’artista Alessandro Verdi, presentando il suo più recente lavoro, sviluppato attraverso un percorso che per la prima volta, dopo le mostre personali del 2001, 2012 e 2017, coinvolge il pubblico grazie ad un progetto che si incentra sul rapporto tra spazio, architettura ed opera con un’estensione finora inedita per l’artista.

Le sue opere occupano I due spazi con lavori grafici, pittorici e installazioni voluminose, l’utilizzo della carta come elemento primario attribuisce all’opera dell’artista uno stile poetico e personalizzato la mostra sarà visibile fino al 7 giugno 2024 in via Tadino 26 a Milano ingresso libero chiusa il sabato e domenica

Photo by Roberto Scala