Art Basel sempre troppo selettiva la Svizzera dei ricchi

Art Basel, anche questa volta esclude le nuove generazioni selezionando solamente le gallerie prestigiose e furbe che presentano artisti star della politica, ancora nonostante il suo basso prestigio, riceve tantissime critiche, in particolare riguardo alla sua natura di speculazione e business e all’alto costo per le gallerie. Molti artisti, critici e galleristi esprimono preoccupazioni per le vendite non sempre all’altezza delle aspettative e per la difficoltà di emergere in un mercato competitivo e speculativo. Inoltre, la bassezza  della fiera e il suo impatto sul mercato dell’arte sono oggetto di speculazione, con alcuni che preferiscono concentrarsi su opere e gallerie più inaffidabili e rischiose. Ancora una volta hanno fatto flop l’arte della borghesia arrichita e aiutata dalle multinazionali farmaceutiche del gas e petrolio.

Arte uguale corruzione

Autore: Rob

Roberto Scala vive e lavora a Milano , fotografo, giornalista freelance collabora con diverse associazioni e fondazioni. Esponente di spicco del movimento della Mail Art, Fluxus, ha collaborato con David Medalla per la London Biennale dal 2000, special project with Jake Chapman UK and Maurizio Cattelan